mercoledì 2 ottobre 2013

Quanto costa la celiachia?



Ho provato a capire qual è il costo mensile di una dieta senza glutine e non sono riuscito a darmi una risposta

Però esiste una legge che ci "passa" 94€ di buono spesa mensile fino ai 10 anni del bambino, per poi salire intorno ai 130 (vado a memoria) dopo quell'età.
Mi piacerebbe capire qual è il costo reale che si deve sopportare per mantenere una dieta senza glutine, cosa particolarmente difficile nella giungla di prezzi che c'è in giro. Forse a quel punto riuscirò a capire come mai il mio buono spesa al 10 del mese è già finito.
Per evitare fraintendimenti, il senso dei buoni spesa non è quello di mantenere la dieta della persona affetta da celiachia, ma quello di aiutare le famiglie a colmare la differenza di spesa. E questo mi sembra corretto.
E' anche ovvio che la legge fa una media e che una media per forza di cose scontenta qualcuno. E' il famoso discorso per cui se io mangio un pollo e un altro non mangia niente abbiamo mangiato mezzo pollo a testa, per cui siamo mediamente sazi.
Si può anche vivere di bistecche e insalate e non consumare glutine per tutta la vita.
Ma non è il mio caso.
Lorenzo è sempre stato un gran mangiatore di pasta e, da bambino qual è, biscotti, merendine, patatine fritte e altri alimenti sani di questo genere sono la sua passione. Diciamo che è sempre stato un gran consumatore di glutine e ha sostanzialmente sostituito i prodotti "tradizionali" con equivalenti gluten free.
Sinceramente non so neanche quanto spendevo prima, quando la celiachia è entrata in casa mia la ragioneria del problema non è stata il primo pensiero e tutto sommato non lo è tuttora.
C'è una voce di spesa che non riesco assolutamente a quantificare, la chiamo "indotto". Si tratta di quei prodotti che per loro natura dovrebbero essere gluten free, ma che presentano la fatidica scritta "può contenere tracce di glutine".
I salumi, gli yogurt, i formaggi, le patatine. L'esempio più semplice è il prosciutto cotto: prima della celiachia di Lorenzo andavo al supermercato o in negozio e compravo quello in offerta. Non sarò un grande esperto di prosciutti cotti, ma mi sembra di aver sempre mangiato mediamente bene contenendo le spese.
Adesso non posso più farlo: ho bisogno di un prosciutto senza glutine e non posso neanche fare le scorte quando l'offerta riguarda un prosciutto gluten free. Non so se sono strano io, ma non riempio il freezer di fette di prosciutto.
Anzi, in alcuni posti il prosciutto non posso proprio più comprarlo. Il negozio di alimentari più vicino a casa mia è una panetteria-salumeria. Ho smesso di andarci. Come faccio a fidarmi?
Insomma, sommando tutti questi fattori non riesco a capire quanto è aumentata la mia spesa suina.
E il prosciutto è anche un prodotto mediamente gluten free, il mondo dei salami è una giungla. Lo stesso dicasi per gli yogurt, per il cioccolato, per le patatine.
Conclusione: i prodotti senza glutine sono costosi, questo lo sa chiunque frequenti un supermercato. Ma c'è un costo aggiuntivo che nessuno si prende la briga di soppesare.
Anzi, bisogna incrociare le dita affinché non venga definitivamente cancellato il buono spesa.

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