I ravioli, ah i ravioli! Simbolo di una certa cucina del nord Italia, piatto di riferimento per un Natale che si rispetti, neanche a dirlo sono uno dei simboli dell'alimento a base di glutine.
Chi ha maneggiato le farine gluten free sa quanto il vero problema non sia il gusto, quanto la difficoltà nella lavorazione. Di solito le farine speciali legano con più difficoltà, hanno una consistenza che può ricordare la sabbia del mare. Si riesce a lavorare, ma è difficile "fissare" l'opera.
I ravioli, che richiedono due strati di pasta sottile incollati l'uno sopra l'altro a racchiudere un ripieno, sono evidentemente uno dei piatti più difficile da realizzare. Lo sono con la farina 00, figuriamoci con quella senza glutine, per cui finora (e ormai sono quasi due mesi) non ci eravamo ancora avventurati.
Ma l'esigenza cominciava ad essere pressante, spinta anche dalla mensa scolastica che prevede i ravioli più volte al mese e li sostituisce con la pasta in bianco. In più a Lorenzo i ravioli sono sempre piaciuti, per cui la privazione non era delle più leggere.
Oggi abbiamo sperimentato i ravioli di carne de "Le bontà di Edo", un laboratorio artigianale pavese (o novarese, boh) specializzato nella panificazione. C'era un po' di nervosismo perchè, come detto, la richiesta da parte di nostro figlio cominciava a essere importante. Risultato: ottimi!
Forse dopo due mesi dovrei smettere di stupirmi, i prodotti senza glutine possono essere buoni, ma ancora non ho vinto un certo scetticismo di fondo. Passerà.
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